Scopri una città dove chiese cristiane coesistono con templi giapponesi
Dal XVI secolo Hirado è stata influenzata dalla cultura europea. Nel 1543 i mercanti portoghesi inserirono nelle loro rotte commerciali l’isola di Tanegashima e non ci volle molto prima che altri partissero alla scoperta del resto del Giappone. Tra questi c'erano i missionari gesuiti come Francesco Saverio, che fondò presto una congregazione cristiana a Hirado e Yamaguchi.
Nonostante il cristianesimo fosse bandito in Giappone per tutto il periodo Edo (1603–1867), gli abitanti continuarono a praticare questa nuova fede in segreto per oltre 200 anni. Di fatto, i villaggi dell’isola di Hirado diventarono una sorta di rifugio cristiano. Quando nel 1873 fu ripristinata la libertà religiosa in seguito alla restaurazione Meiji, in tutta Hirado nacquero presto enormi chiese, tra cui la straordinaria Chiesa in memoria di San Francesco Saverio, la chiesa di Himosashi e la chiesa di Yamada sulla vicina isola di Ikitsuki. Ma quello che rende tutto veramente speciale a Hirado è la coesistenza delle chiese con i templi buddisti.
Il modo migliore per osservare meglio questa fusione di culture è percorrere la vecchia strada in pietra che serpeggia dietro il tempio Zuiun-ji e il tempio Kômyô-ji. Vista da lontano, la chiesa in memoria di San Francesco Saverio si erge sul paesaggio e ci dà un'idea della sua complessa storia.
Affacciato sulla baia di Hirado e non lontano dalla chiesa sorge il castello di Hirado, altrettanto imponente, un luogo tranquillo con una meravigliosa vista sulla costa.
Per ammirare il tempio e la chiesa, prendi un bus locale lungo Kaigandori Street e scendi alla fermata Miyanocho. Da lì percorri 200 metri nelle stradine laterali e potrai godere di una vista privilegiata. Per raggiungere il castello di Hirado prendi invece il bus fino al terminal e percorri la baia.
Condividi
Condividi